Eccoci dunque al secondo giorno di tour a Kangaroo Island, le visite oggi saranno più numerose. Ci aspetta una nuova giornata intensa e tutta da vivere. Intanto però l’appuntamento con il bus è alle 8.50, così possiamo riposare un po’ di più e fare tutto con calma.
Il nostro risveglio è allietato da un panorama stupendo dalla nostra camera che si affaccia sull’oceano.
La sala colazione del Kangaroo Island Seaside Inn è molto carina e il cibo delizioso, ci sono anche i pancake col miele all’eucalipto che non possiamo non assaggiare!
La prima tappa di oggi è alla Distilleria di Eucalipto “Emu Ridge”
anche questa attività sembra più una fattoria tipica di molti film ambientati in zone sperdute di qualche stato del centro degli States… ed anche qui un tipico e pittoresco signore ci accoglie mostrandoci come viene trattato l’eucalipto per poter realizzare una serie di prodotti molto particolari, come profumi, bevande e olii.
Il solito shop presente al termine della visita vi permetterà di acquistare molti di questi prodotti; noi abbiamo acquistato delle bottigliette con gli olii di eucalipto, dall’odore molto intenso che possono essere utilizzati in molti modi, e che vi cosigliamo di acquistare dal momento che non li troverete facilmente e a questi prezzi nel resto dell’Australia.
Proseguiamo la giornata al Kangaroo Island Wildlife Park, una riserva naturale dove poter ammirare molti animali tipici dell’Australia e ovviamente di Kangaroo Island…
Non facciamo in tempo a scendere dall’autobus che vediamo alcuni canguri che pascolano tranquilli a pochi metri da noi, incuranti della nostra presenza.
Ma ecco perchè, appena ci giriamo dall’altra parte, proprio davanti ai cancelli della struttura, vediamo un ranger del parco, tanti turisti, e diversi canguri che non hanno il minimo timore ad avvicinarsi: ovviamente sono abituati alla presenza dell’uomo, ed infatti il ranger distribuisce un po’ di cibo che consentirci di avvicinarci ancora di più e scattare qualche foto ricordo.
Questi canguri sono davvero molto mansueti tanto che alcune famiglie si avvicinano con i bambini anche molto piccoli senza il minimo problema.
I canguri sono davvero tranquilli e l’incontro con uno dei simboli di questo paese è davvero divertente… “Si però basta mangiare… guarda nell’obiettivo… cheese”!! 😀
Alcuni animali sono in gabbia per ovvie ragioni…
Ecco un altro animale simbolo dell’Australia, il Koala, qui ce ne sono alcuni… tutti sonnolenti e immobili,… Merilda è particolarmente attratta dalla loro dolcezza da non disdegnare una tripla foto mano nella mano con questo simpaticone!
Terminata la visita al Kangaroo Island Wildlife Park, ci spostiamo al Kangaroo Island Wilderness Retreat, un ristorante completamente in legno e molto caratteristico, per il pranzo. La qualità del cibo è migliore di quella del primo giorno, anche se non molto abbondante (si tratta di un pranzo con portate servite al tavolo).
Procediamo verso la tappa successiva: le famose Remarkable Rocks! Mentre ci avviciniamo l’autista si farma su un promontorio vicino per consentirci di ammirarle da lontano, incastonate in un panorama fantastico. Peccato che le foto non possano restituire le stesse emozioni che si provano vivendo le emozioni dal vivo…
Come per tutte le tappe, il bus si ferma sul ciglio della strada e l’autista ci indica il percorso da seguire (impossibile sbagliarsi). C’è prima una piccola strada da seguire, poi il solito sentiero di legno per proteggere la vegetazione…
…e in un batter d’occhio siamo sopra le rocce. Si è possibile salirci ed esplorarle (forse in Italia si sarebbero potute solo osservare da lontano, ma qui è diverso)…
Queste enormi rocce hanno numerose particolarità: sono immerse nel verde, ma la vegetazione non le attacca e per questo si distinguono dal resto del loro contesto, inoltre la loro posizione a picco sul mare ha fatto si che, nel corso dei millenni, siano state corrose dagli agenti atmosferici assumendo delle forme sinuose e morbide.
La corrosione di alcune rocce è molto particolare… alcune ad esempio sono scavate al loro interno ed è possibile entrarci dentro per qualche foto diversa dal solito.
E poi sono immerse in un contesto naturale spettacolare: oggi il tempo è bellissimo ed i colori verde, blu e grigio/rosso delle rocce è emozionante.
Le rocce sono proprio a picco sul mare, tanto che il nostro autista-guida ci racconta che ci sono stati casi di persone che, per sporgersi troppo, sono scivolate sulle rocce e sono cadute in mare. Noi intanto continuiamo la nostra visita assieme alle altre persone del nostro gruppo.
Questa roccia è così comoda che ispira proprio un po’ di relax! 🙂
Il paesaggio è davvero suggestivo e mi immergerei volentieri nei miei pensieri per ore ammirando l’orizzonte, ma il tempo è poco… quindi solo un’altra posa per una foto…
Terminiamo la visita non senza un po’ di tristezza: stiamo per lasciare questi posti e chissà se e quando ci torneremo in futuro…
Torniamo quindi sull’autobus per la successiva visita: è la volta di Admirals Arch. Parcheggiamo come sempre sul ciglio della strada e proseguiamo a piedi su un passaggio di legno che scende verso il basso della scogliera.
Non possiamo non notare le molte foche che prendono il sole sulle rocce. Bello vedere la loro facilità nel tuffarsi in mare, nonostante le onde siano davvero alte e la corrente qui sia molto forte (siamo sempre nell’oceano!)
Durante la nostra discesa verso l’Admirals Arch ci fermiamo per qualche foto di rito.
Come sempre le foto non rendono la bellezza del posto: sembra di trovarsi in un film di fantascienza, in un mondo lontano… manca solo una gigantesca astronave in lontananza e sarebbe il posto ideale per un episodio di Star Wars.
Il passaggio di legno in alcuni tratti è scivoloso, inoltre qui tira un vento molto forte, probabilmente agevolato dall’esposizione sull’oceano e dalle insenature rocciose.
Finalmente arriviamo al famoso Admirals Arch, in pratica si tratta di un arco naturale che fa da cornice al resto del panorama. Visto così in foto forse può sembrare banale, ma tutto il contesto naturale in cui è incastonato lo rende unico. Peccato certamente per la presenza dei molti turisti.
Affacciandoci dalla “terrazza”, notiamo una foca che assiste al via vai dei turisti, forse con un po’ di curiosità, noi la ringraziamo per la posa scattandole una foto ricordo.
Ed ecco una foto tipica dell’Admirals Arch (probabilmente se l’avete cercato su internet ne troverete molte simili a questa).
Ci spostiamo adesso al Fliders Chase National Park per una sosta di circa mezz’ora. Qui siamo lasciati liberi, ma non c’è molto da fare: c’è uno shop con annesso bistro / punto di ristoro, oppure è possibile passeggiare per il parco alla ricerca di qualche animale. Dopo una breve sosta “tecnica”, scegliamo di esplorare la zona, ma la vegetazione circostante non è molto alta e non riusciamo a fare nessun avvistamento… insomma si può dire che come tappa è stata la meno interessante della giornata.
Per rifarci degli avvistamenti mancati procediamo alla visita successiva: Hanson Bay, un paco dove veniamo lasciati liberi, proprio alla ricerca di koala e canguri… qui i cartelli ci suggeriscono che i risultati saranno molto diversi… 🙂
Ed infatti tutti iniziamo a guardare in cima agli alberi alla ricerca di koala, mentre non ci rendiamo conto che ce ne sono molti alla nostra altezza! Eccone uno…
Eccone un altro: i koala sono proprio come vengono descritti, sempre assonnati, si muovono raramente e molto lentamente…
Terminiamo la visita ad Hanson Bay, che è anche l’ultima della giornata, e veniamo ricondotti al porto di Penneshaw, dove ci attende il ferry per Cape Jervis.
Qui un altro bus in un’ora e mezzo circa ci riconduce nuovamente ad Adelaide, direttamente nel nostro hotel Adabco Boutique. Sono ormai quasi le 9 di sera, mangiamo qualcosa di veloce e andiamo a letto: domani avremo a disposizione solo la mattina per visitare un altro po’ Adelaide, dopodichè ci sposteremo in aeroporto per il volo che ci condurrà a Melbourne. Al prossimo episodio!…
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