Siamo arrivati alla terza tappa del nostro viaggio in Cile, ed in questo articolo vi racconteremo dei giorni trascorsi sull’isola di Pasqua.
Nella puntata precedente ci eravamo lasciati a Santiago del Cile: eravamo arrivati da San Pedro de Atacama la sera prima, l’unico pernottamento presso l’hotel Diego de Almagro Aeropuerto a soli 4km dall’aeroporto, dal momento che il nostro volo Latam Airlines per l’Isola di Pasqua (Hanga Roa) parte alle 6.30.
Giorno 7 in Cile: verso l’Isola di Pasqua
Dopo un’alzataccia di primissima mattina, e una veloce prima colazione, usufruiamo del transfer gratuito messo a disposizione dell’hotel per arrivare in aeroporto. Le operazioni di imbarco sono molto veloci e ben organizzate: prendiamo il nostro posto su un volo che è completamente pieno, la maggior parte e turisti. Il velivolo è molto grande, ma ci sembra un po’ datato; infatti l’intrattenimento video è praticamente non fruibile… poco male approfittiamo delle 5 ore di volo che ci separano dall’isola di Pasqua per dormire e recuperare un po’ di forze.
All’arrivo alle 10 di mattina (in perfetto orario) veniamo colpiti da uno scenario tipicamente polinesiano: cielo blu intenso ed il piccolo aeroporto realizzato in legno e con i tipici tetti di foglie di palma. All’uscita dall’aeroporto veniamo accolti da una persona dell’hotel presso il quale alloggeremo che ci dona anche delle stupende ghirlande di fiori sempre in tema tipicamente polinesiano.
Il nostro hotel l’Inaki Uhi è un 3 stelle che si trova sulla strada principale di Hanga Roa, una posizione perfetta per girare la cittadina: siamo infatti vicini a ristoranti, locali, al mercatino dei souvenirs, ai mini markets e alle agenzie turistiche, insomma un po’ a tutti i servizi essenziali.
La direttrice Marianela ci accoglie con grande disponibilità: ci consegna le chiavi della nostra stanza ci spiega come funziona la struttura che dirige, ad esempio l’utilizzo della cucina in comune e le modalità per accedere alla colazione (servita nel bar proprio accanto all’hotel), e pazientemente ci dà una serie di altre informazioni su come poter vivere al meglio la nostra esperienza ad Hanga Roa.
Oggi è il primo dei nostri giorni sull’isola di Pasqua, e come da programma oggi lo dedicheremo ad una prima esplorazione di Hanga Roa ed a familiarizzare con i luoghi.
Quindi dopo esserci rilassati un attimo in camera, andiamo a passeggio per Hanga Roa.
Tra le attivià di questa giornata, una cosa importante che non dovremo dimenticare oggi è acquistare il pass per accedere ai luoghi archeologici, che deve essere acquistato separatamente dai tour delle agenzie, ed è fortunatamente venduto in un ufficio vicino all’hotel.
Proseguiamo il nostro giro per Hanga Roa, passando anche per l’agenzia dove Abbiamo acquistato i tour, fino ad arrivare sul mare.
Esploriamo ancora un po’, facendo anche un breve salto al mercatino dei souvenir in chiusura.
Sul presto andiamo a cenare in un piccolo locale in centro e decidiamo di tornare presto in hotel per riposarci, dal momento che siamo ancora molto stanchi dopo le giornate a San Pedro de Atacama.
Giorno 8 in Cile: isola di Pasqua
Oggi abbiamo in programma il primo tour prenotato dall’Italia con l’agenzia locale Easter Island Travel (https://www.easterisland.travel/). Il tour si chiama Tour B: Megaliths, è il secondo di due tour che offre questa agenzia: perfetto per noi perché in questo modo potremmo vedere tutte le principali attrazioni dell’isola di Pasqua e avremo anche una giornata di tempo da dedicare al totale relax.
Dopo esserci rifocillati con un’ottima colazione compresa nel prezzo dell’hotel e consumata al bar proprio accanto all’ingresso dell’hotel (con cui hanno una convenzione), Attendiamo per un po’ l’arrivo del nostro bus per iniziare il tour: il bus è molto piccolo, siamo circa sei o sette persone, ideale perché così avremo la possibilità di poter fare domande e seguire meglio le spiegazioni della nostra guida. La ragazza ci accoglie molto gentilmente: sarà lei a guidare il van e a condurci nei vari luoghi da visitare e fornirci tutte le spiegazioni.
La nostra guida si rivelerà molto brava simpatica e professionale allo stesso tempo.
Saliamo quindi a bordo e procediamo nel tour che durerà tutta la giornata.
Tocchiamo diversi siti archeologici, tra cui (prendo spunto dalle descrizioni riportate sul sito dell’agenzia):
- Ahu Huri a Urenga: questa statua ha la caratteristica unica di avere quattro mani. È anche conosciuto come L’Astronomo a causa del suo orientamento astronomico, di fronte all’alba al solstizio d’inverno.
- Vinapu: La parete rocciosa più adatta, Ahu Tahira, si trova in questa zona. È stato progettato con tale abilità che molti traggono conclusioni sul contatto con l’Impero Inca.
- Hanga Poukura: questa è una bellissima zona costiera di interessanti e ruvide formazioni rocciose laviche con diverse caratteristiche uniche. Diverse statue sono in modo strano e misterioso sepolte in una linea, con solo il retro visibile. L’ahu è uno dei più ben fatti in assoluto con blocchi tagliati per una migliore vestibilità. L’area di Hanga Poukura ha anche uno straordinario fenomeno naturale che si verifica costantemente da quando queste aree sono state create da colate laviche quasi un milione di anni fa: uno sfiatatoio. Lo sfiatatoio di Hanga Poukura è uno dei migliori di Rapa Nui, e quando l’oceano è a posto, l’acqua sgorgherà nell’aria quando arrivano le onde.
- Akahanga: Secondo la tradizione orale, Akahanga era il villaggio più grande dei tempi antichi. In questa zona si trovano molti blocchi di fondazione per le case, una piccola grotta e una grande piattaforma ahu.
A ora di pranzo – sta piovendo a dirotto! – veniamo accompagnati nella casa del proprietario dell’agenzia, che non è altro che un giovane scandinavo, da molti anni trasferitosi nell’isola e che ha sposato una ragazza del posto. Assieme e lui, alla moglie, alla suocera ed ai suoi bimbi trascorriamo un caratteristico pranzo locale, molto informale e divertente, chiacchierando un po’ e ascoltando qualche canzone locale intonata dalla suocera del proprietario (che l’accompagna con la chitarra).
Dopo questa pausa, proseguiamo il nostro tour nel pomeriggio verso le nuove destinazioni:
- Rano Raraku: Il vulcano che è stato convertito in una fabbrica di produzione di massa di giganteschi megaliti. Praticamente tutte le statue sono state scolpite qui. Un giorno gli operai si fermarono e da allora le centinaia di statue rimaste non si sono mosse. E’ un sito stupendo, molto vasto e da visitare a piedi: ed è qui che si trovano molti dei moai più famosi.
- Ahu Tongariki: Il monumento più importante, più grande e imponente di Rapa Nui con i suoi 15 possenti moai. Peccato che stesse piovendo, non abbiamo avuto la possibilità di godercelo con calma.
Verso la metà del pomeriggio facciamo ritorno in hotel. Scopriamo che la vita dell’isola di Pasqua è molto calma e tranquilla. Si parte tardi per i tours (alle 9 o più tardi) e si fa ritorno abbastanza presto.
Ne approfittiamo quindi per andare ad acquistare i biglietti per lo spettacolo tradizionale. In Nuova Zelanda avevamo visto lo spettacolo di una tribù Maori, ed ora vogliamo assistere allo spettacolo della di una delle principali tribù dell’isola di Pasqua.
Infatti, i popoli della Nuova Zelanda, dell’isola di Pasqua, di Tahiti e delle Hawaii derivano tutti dallo stesso ceppo e sono molte le similitudini.
Lo spettacolo etnico che scegliamo è quello della tribù Kari Kari, il cui ingresso è proprio di fronte al nostro hotel, quindi facilissimo da raggiungere, e lo spettacolo si terrà questa sera.
Lo spettacolo etnico Kari Kari dell’Isola di Pasqua
Quando ci dirigiamo all’ingresso del teatro Kari Kari e ci accorgiamo che c’è una fila lunghissima! Dobbiamo aspettare più di un’ora per poter entrare e prendere un (minuscolo) posto a sedere. Il teatro Infatti non è piccolo ma è stracolmo di persone… praticamente tutti i turisti presenti sull’isola sono radunati qui!
Lo spettacolo è divertente, ci sono molte musiche tribali e non, e come pensavamo ci sono effettivamente diverse similitudini con i maori neozelandesi. Anche qui, ad esempio, hanno molto simile alla Haka. Come abbigliamento sono un incrocio tra i Maori e i popoli Hawaiani (che abbiamo visto solo in tv).
Siamo soddisfatti di questa giornata: abbiamo visto tante cose e nel contempo ci siamo rilassati. Domani ci aspetta il secondo tour con l’agenzia, dove finalmente andremo ad Orongo, il grande vulcano spento che domina l’isola.
Giorno 9 in Cile: isola di Pasqua
Oggi abbiamo a disposizione l’intera giornata per relax e visitare l’isola di Pasqua in totale libertà. Siccome domenica decidiamo di provare ad andare a messa e vedere come vivono questa cerimonia gli abitanti del posto. d’altronde la chiesa principale si trova in una zona che non avevamo ancora visitato vicino alla quale dovrebbe esserci un secondo mercatino dei souvenir e una lavanderia a gettoni che ci serve per lavare un po’ di roba.
Per assistere solo agli ultimi cinque minuti della messa ma comunque interessante vedere come siano tante le persone che affollano la chiesa.
Ci dirigiamo poi nel mercatino (si trova proprio lì accanto), per vedere cosa si vende qui… più o meno le stesse cose, più o meno gli stessi prezzi anche se Alcune bancarelle sono chiuse, forse perché è domenica.
Finalmente troviamo un posto dove poter lasciare i nostri panni da lavare. Non si tratta antica di un negozio con lavatrici a gettoni: semplicemente chiedendo informazioni in un negozio la proprietaria si offre di lavarci i panni ad un prezzo stabilito di qualche dollaro. Dopo un po’ di contrattazione, accettiamo: i panni saranno pronti l’indomani. E’ questo è un altro aspetto che ci èpiaciuto dell’isola di Pasqua: sono tutti molto cordiali e disponibili.
Il pomeriggio decidiamo di fare una lunga passeggiata sulla costa a nord di Hanga Roa, dove si trovano delle scogliere e dei prati da cui godere dello stupendo panorama marino.
Ci imbattiamo in qualche Moai che ovviamente immortaliamo con la macchina fotografica.
L’idea era quella di arrivare fino alla Cueva De Las Dos Ventanas, ma siccome ci siamo fatti distrarre troppe volte dal paesaggio: inizia a farsi tardi ed imbrunire e siccome non c’è alcun tipo di illuminazione notturna decidiamo di tornare verso Hanga Roa.
La sera ci concediamo altri quattro passi e terminiamo la nostra giornata.
Giorno 10 in Cile: isola di Pasqua
La giornata di oggi prevede il secondo tour con la Easter Island Travel, chiamato “Tour A – Journey of Legends”.
Dopo la solita buona colazione, verso le 9:30 ci raggiunge il van guidato questa volta da Benjamin, un simpatico ragazzo che sarà la nostra guida per tutto il giorno.
Ecco la lista dei luoghi che abbiamo visitato:
- Anakena: si tratta della spiaggia più bella dell’isola, dove si trovava la capitale dell’antica società. Nella sabbia si erge un monumento con i moai restaurati meglio conservati dell’intera isola, dissotterrati recentemente dopo secoli di sepoltura nella sabbia.
- Te Pito Kura: Il monumento ahu di questa zona ha la statua più grande che abbia mai raggiunto una piattaforma ahu, raggiungendo quasi 10 m di altezza. Nelle vicinanze si trova anche una roccia rotonda con proprietà magnetiche.
- Puna Pau: Piccolo vulcano dove veniva estratta la pietra di scoria rossa per i “ciuffi” delle statue moai – il cosiddetto pukao. Tutti i pukaos delle statue moai provengono da questo luogo.
- Ahu Akivi: L’unico monumento con moai che guarda verso il mare.
Come nel primo tour, a ora di pranzo andiamo nella tenuta del proprietario dell’agenzia, ospiti per un pranzo a buffet molto informale. Questa volta veniamo accolti in una zona differente: come sempre abbiamo trovato una grande cordialità e ospitalità.
Alla fine del pranzo, torniamo nel van per proseguire il tour nel pomeriggio:
- Tahai: I membri della tribù di questo villaggio erano straordinariamente ambiziosi e laboriosi, e sollevarono diverse statue su tre diverse piattaforme ahu
- Cratere Rano Kau: dal cratere del vulcano Rano Kau si può avere uno dei panorami più belli di tutta l’isola. Il suo lago vulcanico era una delle più importanti fonti di acqua potabile nell’antichità.
- Orongo: villaggio cerimoniale in pietra dedicato alla gara degli uomini uccelli, situato sulla cresta del vulcano Rano Kau. Dall’interno di Orongo si può ammirare una fantastica vista del cratere di questo vulcano, oltre che dell’oceano e del resto dell’isola.
A metà pomeriggio torniamo in hotel: abbiamo tempo per fare qualche giro nel mercatino dei sourvenirs, che chiude molto presto: se non ricordo male verso le 18.30 il mercatino chiude, ma già dalle 18.00 alcuni iniziano a chiudere le loro aree.
Dopo cena, continuiamo la nostra passeggiata per concludere qualche acquisto e regalo per i nostri cari.
Giorno 11 in Cile: isola di Pasqua e ritorno a Santiago del Cile
Oggi si riparte… il nostro volo di ritorno a Santiago del Cile alle 11:55, per cui prendiamo tutto il tempo necessario per la colazione e rifare le valigie. Al termine del check-out veniamo accompagnati in aeroporto da uno dei collaboratori dell’hotel.
Il nostro soggiorno all’hotel Inaki Uhi è stato buono: le stanze non sono granchè e ci vuole un po’ di adattamento, ma la gentilezza e disponibilità del personale oltre che la posizione perfetta lo rendono ideale per un soggiorno di qualche giorno all’isola di Pasqua.
Procedure di check in in aeroporto sono particolarmente lunghe: prestate attenzione a non portare con voi ricordi non consentiti dall’isola come ad esempio pietre e cose del genere perché i controlli sono piuttosto rigorosi. inoltre vi consigliamo di acquistare souvenir e regali ad Hanga Roa e non nei negozi dell’Aeroporto, perché non sono molti e sono poco forniti.
Il volo di ritorno è ottimo: questa volta il veicolo è molto moderno (se ricordate, avevamo raccontato come quello dell’andata fosse un po’ fatiscente), con schermi per l’intrattenimento molto ampi, e che comprendono film anche in lingua italiana (!!). Trascorriamo le 5 ore del volo guardando un paio di film e arriviamo a Santiago del Cile in perfetto orario. Fuso orario arriviamo nella capitale cilena che sono ormai le 19:00. ormai abbiamo preso dimestichezza con i mezzi pubblici cileni e per andare in centro decidiamo invece di affidarci alla compagnia TransVip che mette a disposizione dei vans collettivi, ad un costo leggermente inferiore rispetto a Taxi Oficial.
Arriviamo nel nostro hotel, l’Hotel Panamericano, e dopo breve usciamo immediatamente per la cena, dal momento che qui i negozi chiudono presto ed anche i ristoranti non fanno troppo tardi.
La giornata si conclude così, chiacchierando della nostra esperienza all’Isola di Pasqua, pensando che siamo veramente stati dall’altra parte del Mondo, un luogo meraviglioso, quieto e tranquillo, popolato da persone ospitali, semplici e… serene… si l’aggettivo con cui vogliamo lasciare l’isola di Pasqua è proprio questo: serenità, quella che ti lascia quest’isola dall’altro capo del Mondo.
I prossimi giorni li dedicheremo ad andare “a zonzo” per Santiago del Cile, ma vorremmo anche andare a Valparaiso, che abbiamo letto sia molto bella e visitabile a piedi.
Continuato a seguirci, dunque, nella prossima tappa del nostro viaggio in Cile!…
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