Nel primo pomeriggio, con un volo Air New Zealand da Queenstown, arriviamo a Wellington, la terza città che visiteremo nel nostro viaggio in Nuova Zelanda, e soprattutto la capitale.
Appena arrivati partiamo subito che ci troviamo nel luogo principale in cui è stato realizzata la serie del Signore degli Anelli: infatti proprio fuori dall’aeroporto campeggia un messaggio “Benvenuti nella Terra di Mezzo” e, all’interno delle sale dell’aeroporto numerose sono le ricostruzioni e le statue di numerosi personaggi si questa Saga.
Usciti dall’aeroporto saliamo sullo Shuttle Bus che ci condurrà in centro città. Abbiamo modo, così di vedere i dintorni e la periferia di Wellington: come tutte le città della Nuova Zelanda che abbiamo visitato fino a questo punto tutto è molto ben organizzato e pulito, e ci sono servizi dappertutto (palestre, parchi, piscine e campi da rugby), anche se le zone in cui passiamo sono probabilmente modeste, poiché le case sono piuttosto piccole e poco curate.
Arriviamo in una ventina di minuti in centro, scendiamo nella nostra fermata a Willis Street, e procediamo su Lambton Quay, fino ai famosi Plimmers Steps, dove si trova il nostro Hotel, il Travelodge Hotel Wellington. La nostra stanza è un po’ spartana, ma spaziosa e molto pratica (completa anche di forno a microonde). Ci riposiamo una mezz’ora e siamo subito fuori per una prima visita della città.
Decidiamo di ritornare su Willis Street per poi proseguire verso il waterfront, e visitare così qualche posto interessante della città che ci eravamo annotati. Purtroppo inizia a fare buio, E con esso comincia a fare un po’ più freddo soprattutto quando ci avviciniamo al mare: passeggiamo attraverso la piazza del Comune fino al City to Sea Bridge, da dove ammiriamo un bel panorama della città all’imbrunire. Visto il vento freddo, torniamo verso vie più riparate, procedendo verso nord dove troviamo la statua Woman of Words. Poi visto che inizia a farsi tardi, torniamo in hotel per riposare un po’.
Il secondo giorno a Wellington si apre con il tour alla Weta Cave, dove saremo guidati nel processo di realizzazione del Signore degli Anelli (la Weta è la società di effetti speciali che ha curato la trilogia del Signore degli Anelli, de Lo Hobbit e molti altri film di successo). Il punto di raccolta per il trasferimento in minivan è presso il Wellington i-SITE Visitor Information Centre, a Wakefield Street, vicino al nostro hotel. Siamo 8 persone di più nazionalità e il trasferimento dura circa 15 minuti (la Weta Cave non si trova in centro!). Arriviamo a all’inizio siamo liberi di visitare l’ingresso e dare una sbirciata allo shop.
Poi ci fanno uscire, così nei dieci minuti di attesa diamo uno sguardo all’esterno: il quartiere è piuttosto tranquillo e ci sono solo villette, nessun negozio negli isolati accanto.
Il tour è davvero molto interessante, ed è guidato da un ragazzo molto simpatico e disponibile che ci porterà in diverse stanze illustrandoci diversi passaggi necessari per la creazione di oggetti usati nel film, statue, costumi, maschere e molto altro. Purtroppo la maggior parte delle location non possono essere fotografate. Qui sopra trovate una piccola gallery di quello che è consentito (altre foto le troverete nell’articolo apposito).
Al termine del tour vieniamo ricondotti al centro di Wellington, dove per il pomeriggio abbiamo intenzione di visitare il Museo della Nuova Zelanda, meglio conosciuto come Te Papa (in lingua Maori).
L’ingresso è gratuito e la visita spazia tra aree dove vengono raccontate le tradizioni del popolo Maori, le vicende legate ai coloni, alla vita in Nuova Zelanda, ai grandi eventi legati al Paese. Un’altra interessante sezione è quella relativa all’esposizione di opere d’arte di, anch’essa molto interessante e che ricorda vagamente quella del Museo d’Arte di Christchurch. La visita di questo museo è molto consigliata.
Torniamo in strada e decidiamo di fare una passeggiata sul waterfront, che oggi è pieno di gente essendo festa e una bella giornata. Passiamo per l’Underground Market (un mercatino dove troverete prevalentemente articoli di artigianato locale), fino ad uscire in corrispondenza del Maritime Museum (dove non è possibile fare foto). Qui viene raccontata la vita sulle navi: le stanze del museo stesso sono realizzate in modo da sembrare la ricostruzione di un veliero. Interessante…
La sera, dopo cena, decidiamo di fare una lunga passeggiata nella zona sud (rispetto al nostro hotel): Cuba Street (dove mangiamo qualcosa al volo), piena di giovani e locali di tutti i tipi, fino al quartiere di Te Aro (la via principale è Manner Street e la piazza Courtney Place), fino alla statua del tripode, un monumento che ricorda la vocazione cinematografica di Wellington. Vi consigliamo di passare una serata e fermarvi in qualche pub o ristorante in questa zona.
La mattina seguente abbiamo in programma di visitare la zona a nord del nostro hotel, ma piove piuttosto intensamente. Così, dal momento che non abbiamo grosse alternative e la visita alla Weta Cave ci è piaciuta, decidiamo di tornarci.
Acquistiamo cosi’ il secondo tour disponibile – Thunderbirds Go! – dedicato al remake di una serie tv degli anni 70 che è stata realizzata negli anni scorsi prorio negli Studios della Weta. Il tour è molto divertente, solo all’ultimo rischiamo una figuraccia… rimaniamo un po’ indietro rispetto agli altri per fare qualche foto, e (come nella foto che vedete sopra), dico a Merilda “dai fai come King Kong!”: lei con il pugno fa finta di colpire il grattacielo accanto… solo che lo tocca davvero e quello di muove, scricchiolando! Fortunatamente rimane in piedi e nessuno vede la scena, cosi’ facciamo finta di niente e torniamo in gruppo ^_^, …
Il pomeriggio, sempre sotto la pioggia, andiamo in giro per vedere altri luoghi di Wellington, come il palazzo del Governo, la Victoria University e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Torniamo in hotel: abbiamo il volo per Rotorua alle 17.35.
L’aeroporto è pieno di gente, ma noi passiamo il tempo divertendoci con le statue dei personaggi del Signore degli Anelli e dello Hobbit sparse qua e là.
Dopo il checkin, dobbiamo attendere un po’ di più (la partenza è stata spostata di oltre un’ora)… finalmente il nostro aereo arriva (cacchio ma è ad eliche!), e partiamo per Rotorua: ma questa è un’altra storia del nostro viaggio in Nuova Zelanda, per la quale vi rimandiamo al prossimo articolo: il reportage della nostra esperienza a Rotorua…
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